Investigation by US government into alleged doping scandal in Chinese swimming industry

I nuotatori cinesi sono stati scagionati dalle accuse di doping in seguito a un'indagine svolta dopo le Olimpiadi di Pechino. In totale, 23 nuotatori sono stati indagati per essere risultati positivi a sostanze proibite solo poche settimane prima delle Olimpiadi di Tokyo. Nonostante i test positivi, sono stati autorizzati a gareggiare.

Il direttore esecutivo di World Aquatics, Brent Nowicki, è stato citato in giudizio dal governo degli Stati Uniti per testimoniare in un'indagine su come i nuotatori cinesi siano riusciti a evitare la punizione. La commissione della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha chiesto al Dipartimento di Giustizia di esaminare la questione prima delle Olimpiadi di Parigi. Il caso ha sollevato preoccupazioni e critiche riguardo al doping nello sport.

L'Agenzia mondiale antidoping (WADA) ha dovuto affrontare pressioni per fornire spiegazioni su come i nuotatori cinesi siano sfuggiti alla punizione e abbiano continuato a vincere medaglie d'oro a Tokyo. Nowicki ha lavorato per programmare un incontro con il governo, il che potrebbe evitare la necessità di una testimonianza davanti a una giuria popolare.

L'FBI non ha potuto confermare o negare alcuna indagine in corso e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti non ha ancora commentato la questione. La WADA ha difeso la sua gestione del caso, affermando che un appello non era giustificato sulla base di consultazioni e revisioni scientifiche. Un'indagine indipendente del procuratore svizzero Eric Cottier potrebbe presto fare più luce sulla situazione.

Nel complesso, l'inchiesta sul doping che ha coinvolto i nuotatori cinesi ha scatenato polemiche e sollevato dubbi sull'integrità dello sport. L'indagine è in corso e ulteriori informazioni potrebbero essere rivelate nelle prossime settimane.