L'inizio del test del reattore a fusione è stato posticipato al 2034 a causa di problemi con il coronavirus e con le parti

La fase sperimentale iniziale del reattore a fusione nucleare ITER a Saint-Paul-lez Durance in Francia è ora programmata per iniziare nel 2034, ovvero più tardi del previsto. Questo ritardo è dovuto principalmente alla pandemia e a problemi con alcuni componenti, secondo il team del progetto. In origine, si prevedeva che ITER sarebbe stato lanciato brevemente nel 2025 per i test con bassi livelli di energia. Tuttavia, il piano aggiornato prevede ora la prima fase sperimentale del reattore nel 2034.

Invece di un lancio simbolico con una macchina “nuda” per i test sul plasma, il direttore dell'ITER Pietro Barabaschi ha annunciato che il nuovo piano prevede di sperimentare con il plasma fin dall'inizio per compensare parzialmente il ritardo. Questo cambiamento di approccio mira a migliorare le strategie di mitigazione del rischio del progetto, consentendo un percorso più efficace verso il raggiungimento degli obiettivi del progetto. L'obiettivo finale del reattore è produrre energia attraverso la fusione di atomi di idrogeno, replicando i processi che si verificano sul Sole.

Il progetto ITER ha riunito diversi paesi, tra cui UE, USA, Russia, Cina, India, Giappone e Corea del Sud. Sin dal suo inizio nel 2010, si stima che i costi del progetto superino i 20 miliardi di euro. Mentre i sostenitori del progetto credono che la fusione nucleare potrebbe offrire una fonte di energia sostenibile e rispettosa dell'ambiente, i critici sostengono che le fonti di energia rinnovabili dovrebbero avere la precedenza. Gli esperti che lavorano su ITER sottolineano che i ritardi nella tempistica del progetto non erano inaspettati, considerando le sfide poste dalla pandemia e i problemi di qualità con alcuni componenti.

Il programma di progetto modificato probabilmente comporterà costi aggiuntivi per diversi miliardi di euro, avvertono gli esperti. Nonostante gli insuccessi, l'obiettivo di ITER rimane quello di sfruttare la potenza della fusione nucleare per generare energia pulita e abbondante per il futuro.

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